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Nonostante il progetto eBIZ 4.0 sia terminato alla fine del 2018 l’iniziativa eBIZ continua.
Il lavoro e l’interesse sulla gestione delle supply chain in settori come quello della Moda continua ad essere rilevante, vista anche l’esigenza rafforzatasi negli ultimi anni di ottimizzare e pianificare al meglio le attività. Più di recente il tema della tracciabilità, in tutte le sue molteplici declinazioni (sostenibilità, contraffazione, mercati paralleli, garanzia al consumatore, territorialità, ecc.) sembra essere la motivazione prevalente ad occuparsene.
Come già annunciato nella precedente newsletter, le attività di eBIZ 4.0 hanno portato al rilascio della versione 2018-1 di eBIZ, nuova e più estesa (ma sempre retro compatibile) che affronta con ampiezza le relazioni di terzismo nel prodotto finito (inclusa la trasmissione di certificati), ma non solo.
Ora eBIZ, ad esempio, supporta cataloghi di prodotti Fashion (dal filato al capo), anche molto complessi e completi di elementi multimediali, con ampio supporto al multilinguismo (inclusi alfabeti non latini) ed a politiche di prezzo diversificate nei diversi mercati; si tratta di strutture dati pensate anche per alimentare piattaforme di eCommerce ed eBusiness.
Ulteriore novità è stata la sperimentazione di strumenti per i 'Profili d’uso' aziendali, usati dai piloti di eBIZ 4.0 con benefici molto concreti: con essi è possibile modellare i propri requisiti minimi di uso dei documenti eBIZ, condividerli con i partner e testare automaticamente la loro corretta implementazione da parte di tutti. Profili d’uso custom e sistemi di test automatico hanno velocizzato la messa in opera delle soluzioni e migliorato la qualità dei dati.
In questa newsletter approfondiremo alcuni dei risultati più rilevanti del progetto e illustreremo le novità per il futuro.
I risultati del progetto: eBIZ in 100 aziende pilota
Da eBIZ benefici che vanno oltre quelli che normalmente si ottengono dalla digitalizzazione
Il taglio stimato dei costi di produzione fino al 15%: questo il dato più significativo emerso dall’analisi dei risultati dei piloti del progetto eBIZ 4.0. Adottato nel corso dello scorso anno in oltre 100 nuove aziende in Europa, di cui un quarto in Italia, eBIZ ha dimostrato quanto i benefici derivanti dalla sua adozione siano indipendenti dalla singola architettura e soluzione. Infatti, nei tre piloti sono state implementate tre diverse piattaforme digitali: ClaveI (Spagna) ha incentrato la soluzione su una estensione dell’ERP aziendale, Schaeffer Productique (Francia) ha utilizzato un portale di interscambio, Kyklos (Italia) ha utilizzato il proprio modulo SCM integrato negli ERP dei clienti.
Le aziende pilota erano collocate in differenti ambiti dell'industria fashion: tessile, abbigliamento e calzatura. Le aree geografiche interessate hanno incluso Spagna, Francia ed Italia ma anche, ad esempio, Germania, Ungheria e Portogallo, con parecchie connessioni internazionali all’interno della medesima filiera.
In Italia, l'attenzione si è concentrata sulla produzione presso i terzisti di marchi di un grande gruppo italiano, assicurando la possibilità di migliorare il monitoraggio e la qualità della produzione, la certificabilità dell’origine, la gestione delle relazioni multi-tier e di concetti come gli "eventi", le serie speciali, o le differenti modalità operative in base ai diversi obiettivi della produzione. E’ stato sperimentato l’uso combinato di RFID e, inoltre, è stata messa in opera con successo anche la relazione con piattaforme d’acquisto B2B online.
In Francia il campo di applicazione è stata la produzione di tessuto: da segnalare l'esperienza, tra le altre, di un grande brand tedesco che ambiva ad estendere la raccolta dei dati da fornitori di diversi paesi sinora impossibili da connettere ed a migliorare significativamente la qualità delle informazioni, avvalendosi della medesima piattaforma eBIZ. In questo caso il successo di eBIZ è venuto proprio dalla condivisione di una semantica e di regole di business comuni.
In Spagna due filiere hanno implementato eBIZ ed RFID per la gestione della logistica dalla produzione verso circa 125 negozi nel settore delle calzature.
Nel caso studio italiano la riduzione dei costi sostenuti per la gestione degli ordini ha portato nelle aziende capo filiera ad un risparmio equivalente al costo annuo di una persona che è stata in questo modo assegnata ad altre mansioni, ottimizzando così anche le risorse interne all’azienda. Ma, soprattutto, notevole è stato il risparmio dei tempi di gestione del ciclo dell’ordine negli altri due piloti: 50% nel caso francese, 75% nel caso spagnolo.
Parallelamente, la digitalizzazione ha evidenziato una riduzione drastica degli errori e una disponibilità real time dei dati aggiornati all’interno dei sistemi informativi aziendali. La conseguenza è stata anche una diminuzione delle correzioni durante le fasi di produzione e un numero ridotto di scarti o difetti. Inoltre, grazie alla riduzione dei tempi necessari a propagare i dati aggiornati all’interno dei sistemi di decisione (DSS) della catena di fornitura (riduzione tra 86% e 98%), le aziende capo filiera e i brand riescono ad ottenere una maggiore visibilità e un maggiore controllo sugli avanzamenti del processo produttivo.
L’analisi dei risultati ottenuti ha però evidenziato anche come l’adozione delle soluzioni basate su eBIZ abbia permesso alle aziende di ottenere benefici consistenti, che vanno oltre quelli che normalmente si ottengono grazie alla digitalizzazione dei processi. Questo è particolarmente evidente quando si va ad osservare la riduzione dei tempi e dei costi di set up di collaborazioni con nuovi partner o di nuovi tipi di flussi di dati: sempre nel caso italiano si è rilevata una riduzione del 90% (da 10.000€ a 1000€) per gestire un nuovo flusso, a conferma dei benefici portati dall’approccio incrementale di eBIZ che consente il riuso di blocchi di dati in flussi di informazione distinti. Questo partendo da zero, senza considerare l’eventualità di riutilizzare le interfacce esistenti per nuove connessioni eBIZ compatibili.
L'uso congiunto di eBIZ e RFID è stato testato in piloti italiani e spagnoli.
Nel caso del pilota italiano, l'uso combinato delle due tecnologie ha migliorato la tracciabilità all’interno del processo produttivo (dai componenti al prodotto finale), consentendo i seguenti vantaggi:
Possibilità di rintracciare il singolo oggetto lungo la filiera;
Possibilità di migliorare la qualità con il controllo dell’accoppiamento tra componenti
Miglioramenti logistici (tempo ridotto per i processi inbound e outbound).
Nel caso del pilota spagnolo, il problema della rietichettatura di tutti gli articoli presenti nel magazzino è stato un forte ostacolo all'implementazione della soluzione in uno dei brand coinvolti del pilota.
Il problema è stato invece superato presso il secondo brand spagnolo ri-etichettando solo le merci presenti nei negozi. In questo modo, anche se è stato collegato un piccolo numero di negozi, si è potuto rilevare un miglioramento rilevante della tracciabilità del prodotto, insieme ai vantaggi noti dell'automazione e della digitalizzazione dei processi.
L’Iniziativa internazionale UNECE per le filiere del Fashion sostenibili e trasparenti
Tracciabilità e Trasparenza ai fini della Sostenibilità delle filiere dei settori Abbigliamento e Calzatura: questo è il tema al centro dell’attenzione dell’UNECE-UN/CEFACT (organizzazione delle Nazioni Unite per il commercio elettronico e promotore delle specifiche di scambio dati UN/CEFACT), che ha lanciato un progetto su 'Enhancing Traceability and Transparency of Sustainable Value Chains in the Garment and Footwear Sector' (TTST) con il supporto della Commissione Europea, DG DEVCO, ed in partnership con ITC (International Trade Center) che ha tenuto a Ginevra un primo evento pubblico il 4 Aprile 2019.
Riportiamo di seguito alcune note emerse dalla discussione di Ginevra.
Il concetto di Sostenibilità, in particolare, viene visto nella sua dimensione più ampia: impatto ambientale, economico e sociale, ma anche codici di condotta responsabile, uso efficiente delle risorse, insomma tutto l’insieme delle condizioni che assicurano la sostenibilità delle attività industriali nel lungo, lunghissimo, periodo. L’approccio vuole essere insomma il più ampio possibile (dal non uso della manodopera minorile al tema delle sostanze chimiche inquinanti e del fine vita dei prodotti).
Di natura più tecnica e tecnologica sono le questioni relative alla tracciabilità all’interno delle filiere e agli strumenti più adatti per garantire ai vari attori di avere maggiore visibilità all’ interno di esse. E’ stata riportata nel corso dei lavori la proposta di un pilota guidato da un grosso brand tedesco della moda il cui obiettivo è quello di rendere trasparente la filiera, intesa come insieme dei sub-fornitori dei propri fornitori, di produzione delle fibre usate nei propri capi, partendo dal coinvolgimento di una ampia community di agricoltori di un paese extraeuropeo.
Le attività del progetto UNECE si articoleranno in tre filoni/obiettivi principali:
messa a punto di raccomandazioni a livello di policy,
definizione di una visione delle filiere e di standard tecnici di supporto (che saranno sottoposti al processo UNCEFACT di standardizzazione)
avvio di piloti su scala nazionale e la contemporanea attività di ‘disseminazione’ dei risultati.
In questo contesto vi potrà essere un ruolo di eBIZ, che viene proposto da EURATEX come uno degli standard che meglio può supportare la raccolta e lo scambio di informazioni sulla tracciabilità in formato standardizzato, digitale, già pronto all’uso e portatore di un know-how di filiera irripetibile.
Uno dei piloti nazionali che è stato preannunciato e che fornirà contributi al progetto UNECE è quello italiano lanciato dal MISE per l’utilizzazione della blockchain per la tracciabilità, con l’obiettivo di creare nuove forme di tutela del made in Italy. Attualmente è in corso uno studio di fattibilità, affidato per la parte tecnica ad IBM e con il coinvolgimento di associazioni imprenditoriali e singole aziende.
Lo studio si è articolato in una fase di consultazione delle imprese e di raccolta dei requisiti ed una di analisi degli scenari possibili di uso delle blockchain; è previsto a fine giugno il rilascio di un report ed un dimostratore operativo.
Alle attività hanno contribuito –tra gli altri- anche esperti di ENEA, su invito di SMI, ed aziende utilizzatrici di eBIZ con il loro know-how maturato in questo contesto. Tra fine giugno e luglio è previsto un evento pubblico di resoconto dei risultati di questa attività.
ULTIME NEWS
Disponibili online i video e i report dei success case di eBIZ 4.0
http://ebiz-tcf.eu/success-cases/ Nel video Interviste a: - Andreas e Christian Buedel di Peter Buedel GmbH, produttore accessori per abbigliamento Sito aziendale - Romain Vendier e Jean-Francois Birac di Blanc des Vosges, produttore top quality home linen collections Sito aziendale - Francis Jakob di Schaeffer Productique, gestore della piattaforma ECOLTEX e partner eBIZ 4.0 Sito aziendale
28 giugno, a Francoforte prende il via un importante progetto pilota per l’integrazione dati
Il 28 giugno 2019 GCS Consulting ha organizzato il primo incontro del progetto pilota per l’integrazione dati a cui partecipano, autofinanziando l’iniziativa, diverse aziende del Fashion.
Alla base dell’iniziativa, promossa e moderata da GCS, vi è la constatazione che storicamente, l'interazione tra i giocatori nella catena di approvvigionamento è stata più determinata da guerre di prezzo e "dalla spinta dei prezzi " che dalla collaborazione.
Una conseguenza di questo è che la filiera soffre di mancanza di interconnessione tra attori e sistemi, il che crea complessità senza aggiungere valore, riducendo anzi i margini e allungando i tempi di consegna e di reazione.
Il progetto ha posto l’attenzione sulla parte alta della filiera, cioè le catene di fornitura verso i brand della moda, svolgerà le sue attività in lingua in inglese e si concluderà a settembre 2020 con linee guida e piloti operativi.